IN CITTÀ 30 È MEGLIO DI 50 – Per i centri urbani, stabilire il limite di velocità a 30 km/h come regola generale, mentre il limite dei 50 km/h o superiore deve diventare l’eccezione, opportunamente evidenziata da un’adeguata segnaletica verticale e orizzontale.
PENE PIÙ SEVERE PER L’ECCESSIVA VELOCITÀ – La violazione del Codice della Strada commessa superando i limiti di velocità in quantità superiore al 50% (es.: 46 km/h anziché 30, oppure 76 km/h anziché 50) deve essere sanzionata con il ritiro immediato della patente e il sequestro del veicolo condotto, senza il ricorso al test alcolico.
LINEA DI RISPETTO – Tracciare, su tutte le strade extraurbane percorribili dai ciclisti la cui larghezza lo permetta, una linea sottile tratteggiata, a una distanza superiore a 1,50 metri dal margine destro della carreggiata, in modo da permettere a un automobilista che deve sorpassare un ciclista, di farlo con la certezza di rispettare la regola del metro e mezzo e senza il dubbio di non aver calcolato in modo corretto la distanza. Non si tratta di creare una corsia ciclabile, riservata ai ciclisti, ma di un modo di segnalare la corretta distanza fra auto e ciclista durante il sorpasso.
ECCESSIVA VELOCITÀ DA RESPONSABILIZZARE IN CASO DI SINISTRO – In caso d’incidente, l’accertato non rispetto del limite di velocità vigente nel luogo del sinistro, deve comportare automaticamente l’assunzione della responsabilità da parte del conducente del veicolo che non ha rispettato il limite. L’eventuale colpa della controparte o delle controparti coinvolte nel sinistro, rispettanti il limite di velocità, dev’essere dimostrata.
CORSIE PREFERENZIALI CONDIVISE – Nei centri urbani, in mancanza di pista ciclabile o di corsia ciclabile, ma in presenza di corsia preferenziale riservata i mezzi pubblici, permettere di regola il transito su tale corsia anche ai ciclisti.
ANCHE LA BICI A SCUOLA GUIDA – L’esame pratico di scuola guida dovrebbe prevedere anche una sessione di guida della bicicletta. Questo non per costringere i candidati automobilisti ad andare in bicicletta, quanto per far capire loro cosa significa condurre una bicicletta nel traffico quotidiano, fra portiere che ti si aprono improvvisamente davanti, auto che ti tagliano la strada svoltando senza segnalarlo, camion che ti stringono contro il marciapiede o veicoli che ti sfiorano a tutta velocità. Imparare a conoscere le difficoltà del ciclista urbano potrebbe rivelarsi molto importante per un neopatentato che dovrà, da automobilista, condividere la strada con i ciclisti.
LA PORTIERA SI APRE? NO PROBLEM! – Nelle strade a senso unico, dotate di stalli per la sosta delle auto sulla carreggiata, disegnare gli stalli solo sulla parte sinistra della carreggiata, non sulla destra, come quasi sempre succede attualmente. In tal modo, dato che nella stragrande maggioranza dei casi a bordo delle auto c’è solo il conducente, quando apre improvvisamente la portiera dell’auto per scendere si ritroverebbe sul marciapiede o comunque al margine sinistro della carreggiata e quindi non ostacolerebbe in alcun modo i ciclisti che percorrono la stessa strada.
LIMITATORE DI VELOCITÀ PER TUTTI – Rendere obbligatoria l’installazione sugli autoveicoli di un dispositivo telematico che impedisca automaticamente di superare i limiti di velocità alla guida. Dato ormai assodato che la velocità è la causa principale degli incidenti stradali e l’elemento che ne determina la gravità, sarebbe sufficiente connettere i sistemi di navigazione satellitare e l’apparato elettronico di controllo del motore, cioè due dispositivi ormai installati su tutti i nuovi veicoli, per fare in modo che rispetti automaticamente i limiti di velocità in vigore sulle strade. Questo dispositivo esiste da tempo, si chiama ISA (Intelligent Speed Adaptation) ed è stato a più riprese e positivamente valutato in diversi studi e ricerche internazionali, ma la sua introduzione, per quanto sempre raccomandata, si è sempre scontrata con una mai esplicitata e motivata, ma evidentemente ben efficace, opposizione.