10 settembre 2021, Milano – Con il comunicato n. 9 del 10 settembre il Settore Amatoriale e Cicloturistico Nazionale ha precisato e richiesto quanto segue:

Il Settore Amatoriale e Cicloturistico della Federazione Ciclistica Italiana, nelle sue espressioni territoriali, è sempre stato disponibile al dialogo e al confronto con tutte gli organismi operanti nel settore, facendosi promotore e mediatore per una pratica ciclistica condivisa, proponendo convenzioni a livello nazionale con gli Enti di Promozione Sportiva e cercando di coordinare in modo efficace l’attività locale.

Ad esempio, in Lombardia e in alcune provincie confinanti del Piemonte si è instaurato un tavolo di lavoro con l’obiettivo di evitare sovrapposizioni di eventi, dannose in primis per gli organizzatori e dispersive per i partecipanti.

La FCI ha proposto agli EPS di collaborare affinché fossero tutelate quelle manifestazioni sperimentali della Federazione che prevedono, nella stessa giornata e località, l’abbinamento di una prova amatoriale con le competizioni del settore giovanile.

Questa azione sinergica, grazie alla condivisione della logistica e al contributo immediato dei proventi derivanti dalla gara amatoriale permette di ridurre i costi per la realizzazione delle gare agonistiche giovanili. L’obiettivo della FCI, nell’immediato futuro, è quello di aumentare queste “giornate del ciclismo”, estendendole a tutto il territorio nazionale, con il preciso scopo di creare maggiori opportunità per il ciclismo agonistico, confidando anche sulla collaborazione degli EPS.

Tuttavia, sono pervenute al SAN segnalazioni che denotano il totale disinteresse di alcuni soggetti locali, afferenti ad alcuni EPS, a qualsiasi forma di accordo e di programmazione dei calendari, e che anzi, pur consci delle prove già programmate e pianificate da tempo dalla Federazione o da altri Enti, promuovono manifestazioni in concomitanza e localizzate in territori prossimi alle altre manifestazioni da tempo calendarizzate.

Inoltre, si registrano, non senza rammarico, le grette obiezioni di chi, per ovvio e mero interesse personale, preferisce e preferirebbe svolgere un’attività “concorrenziale” parallela, il cui unico esito sarebbe quello di ridurre l’efficacia dell’iniziativa a supporto delle categorie giovanili.

Si ritiene pertanto censurabile l’atteggiamento di tali organizzatori, totalmente avulsi dal progetto iniziale per loro stessa ed egoistica scelta, e piuttosto si plaude alle intenzioni e alla disponibilità collaborativa di chi, effettivamente, dimostra interesse per lo sviluppo e l’incremento qualitativo dell’attività ciclistica.

Infine, si riscontra in alcuni Enti non solo l’affiliazione di soggetti non in possesso dei requisiti necessari al tesseramento (requisito etico od ex-agonisti), ma anche il difetto di un provvedimento di sospensione del tesseramento a seguito delle evidenze fornite e delle segnalazioni effettuate.

Si invitano quindi le competenti Strutture Tecniche Regionali Federali e i referenti locali degli EPS a prendere atto della situazione e ad adoperarsi per l’armonizzazione dei calendari ed il rispetto di quanto convenuto, in sede nazionale e locale, ritenendo che la divergenza dalla linea originariamente condivisa possa solo degradare la possibilità di prosecuzione di ogni forma di collaborazione. Si rammenta inoltre la necessità del rispetto del Regolamento Tecnico e delle Norme Attuative Federali disposte per il settore, nonché delle normative disciplinari, organizzative e sanzionatorie dell’UCI e della FCI.

A sostegno di quanto proposto, si rammenta la condivisione formale tra la FCI e gli EPS della “necessità di nuova visione strategica del sistema sportivo italiano in grado di aumentare la pratica sportiva nel paese, soprattutto tra i giovani […]”, come enunciato nelle premesse delle vigenti Convenzioni stipulate (punto G, comma ter), nonché l’originaria subordinazione nello svolgimento delle funzioni degli Enti di Promozione Sportiva al “rispetto dei principi, delle regole e delle competenze del CONI, delle Federazioni sportive nazionali e delle Discipline sportive associate.” (Statuto Coni, Titolo VI, Art. 26, comma 1).

I Comitati Regionali e Provinciali sono pregati della massima diffusione tra le Società territorialmente di competenza.

Il Settore Amatoriale e Ciclosportivo Nazionale”